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Si può chiedere un prestito se si è segnalati in CRIF?

Posso avere un prestito se sono segnalato in CRIF? Ecco la soluzione

Se ti è capitato di richiedere un prestito e ricevere un rifiuto, potresti essere stato segnalato in passato come un “cattivo pagatore” nella banca dati del CRIF. Ma cosa significa esattamente? Come funziona il sistema delle segnalazioni e, soprattutto, quali possibilità hai per ottenere comunque un finanziamento? In questo articolo cerchiamo di rispondere a queste domande con chiarezza.

Cos’è il CRIF e perché è così importante?

Il CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) è una società privata che raccoglie e gestisce le informazioni relative ai rapporti di credito di privati e aziende. Ogni prestito richiesto o ottenuto viene registrato, insieme all’andamento dei pagamenti: se paghi puntualmente, se hai avuto ritardi, se la richiesta è stata rifiutata.

Sulla base di questi dati viene determinato il cosiddetto merito creditizio, un indicatore che banche e finanziarie consultano per valutare se concedere nuovi prestiti. È facile capire, quindi, quanto sia importante avere una posizione regolare.

Quando si viene segnalati come “cattivi pagatori”

Una segnalazione negativa al CRIF può scattare già dopo due rate consecutive non pagate di un prestito o di un mutuo. Non si tratta di una punizione, ma semplicemente di un’informazione che viene condivisa tra gli istituti di credito per valutare l’affidabilità dei clienti.

La segnalazione rimane visibile per un periodo che può variare da 12 a 36 mesi, a seconda della gravità del ritardo. Anche se il debito viene saldato, la traccia della segnalazione rimane per un certo periodo. E questo spesso rende difficile ottenere un nuovo prestito.

Come accedere comunque al credito: la cessione del quinto

Essere segnalati al CRIF non significa essere esclusi per sempre dal credito. Esiste una forma di finanziamento pensata proprio per chi ha difficoltà ad accedere ai prestiti tradizionali: la cessione del quinto.

Questa formula è riservata a lavoratori con contratto stabile e a pensionati, perché la rata viene trattenuta direttamente dalla busta paga o dalla pensione, senza passaggi intermedi. Il vantaggio è duplice: da un lato è una soluzione sostenibile, perché l’importo della rata non può superare il 20% dello stipendio netto; dall’altro è più sicura, perché riduce il rischio di ulteriori ritardi nei pagamenti.

Anche chi ha avuto segnalazioni al CRIF, protesti o difficoltà passate può accedere alla cessione del quinto. In molti casi è l’unica via per ottenere un nuovo prestito senza ulteriori garanzie.

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