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Cessione del quinto per dipendenti privati: che cos’è
Cessione del quinto per dipendenti privati
La cessione del quinto è una forma di finanziamento ideale per chi ha bisogno di liquidità immediata e non può permettersi di attendere molti anni per risparmiare la cifra necessaria. Come tutti i prestiti, però, la cessione del quinto richiede dei tempi e delle verifiche operative dall’ente erogatore in merito alla solvibilità e affidabilità creditizia di chi riceve il prestito.
In particolare, la cessione del quinto per i dipendenti privati dipende dalla natura del contratto, dalla durata dell’assunzione e dalla fascia di reddito di appartenenza. Il prestito tramite cessione del quinto, infatti, va restituito su una tabella di marcia periodica eseguita mediante una trattenuta in busta paga direttamente a monte dal datore di lavoro.
Inoltre, ci sono alcuni limiti relativi alla rata che non può mai superare il quinto dello stipendio: da qui, appunto, il nome cessione del quinto. Di seguito, dunque, una piccola guida sotto forma di vademecum sulla cessione del quinto ai dipendenti privati, dai requisiti necessari ai passaggi da seguire per richiederla, agli obblighi del datore di lavoro e il calcolo della rata.
Cos’è la cessione del quinto per dipendenti privati?
La cessione del quinto è un meccanismo finanziario con cui un dipendente di un’azienda privata può richiedere un prestito tramite una trattenuta direttamente sulla busta paga. In Italia, la cessione del quinto è regolamentata dalla legge 80/05, la quale ha praticamente rivoluzionato le possibilità di richiedere la cessione del quinto, estendendola anche ai dipendenti privati: prima di quella data, infatti, era una possibilità consentita solamente ai dipendenti pubblici.
Ma in che cosa consiste la cessione del quinto per i dipendenti privati?
Questo prestito permette di ottenere una forma di anticipo sullo stipendio, spalmata in vari anni, tanti quanto sono gli anni di prestito che derivano dalla rata. La rata in ogni caso non può superare il quinto dello stipendio, fino all’estinzione totale del prestito.
Come si richiede la cessione del quinto per i dipendenti privati?
Per richiedere la cessione del quinto ci si può rivolgere a vari intermediari finanziari online, oppure rivolgersi direttamente ad un’agenzia fisica.
Il procedimento consiste sostanzialmente nell’invio di alcuni documenti, tra cui:
- la busta paga
- la carta di identità e la tessera sanitaria
- il CUD, ovvero la Certificazione Unica del Dipendente: un documento dove sono inseriti tutti gli introiti percepiti durante l’anno fiscale che precede la data della presentazione della domanda di cessione del quinto.
Cessione del quinto per i dipendenti privati: i requisiti
I dipendenti privati che fanno la richiesta di cessione del quinto devono avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato con un buon livello di anzianità: questo perché l’istituto di credito erogatore della somma si tutela, in questo modo, rispetto alla restituzione. In alcuni casi è richiesta un’assicurazione sulla vita. Una volta accordata, la cessione del quinto viene calcolata direttamente dal datore di lavoro e trattenuta in busta paga, e non può superare il 20% dello stipendio mensile percepito.
Il datore di lavoro privato può opporsi alla cessione del quinto?
La cessione del quinto richiesta da un dipendente privato deve essere predisposta in busta paga direttamente dal datore di lavoro. Molti si chiedono se il datore di lavoro possa o meno opporsi a questa eventualità. La legge 80\2005, indica che la cessione del quinto è un diritto per il dipendente privato e, in tal senso, il datore di lavoro è obbligato ad accettarne la richiesta.
Quando il dipendente ottiene la cessione del quinto il datore di lavoro deve consegnare all’istituto di credito che ha erogato il prestito vari documenti, tra cui le informazioni sul trattamento di fine rapporto, ogni tipo di informazione IRPEF e tutte le trattenute previdenziali presenti. Da questo momento, scatta poi l’obbligo del datore di lavoro di effettuare il versamento della rata del 20% dello stipendio, trattenuta su base netta.
Come si calcola la cessione del quinto per i dipendenti privati?
Visto che l’importo non può superare il 20% dello stipendio annuo e non può durare più di 10 anni (120 mesi in base alla disposizione di legge), l’importo che si può ottenere dalla cessione dipende da vari fattori, prima su tutte la propria retribuzione mensile e altri accantonamenti.
Innanzitutto, per calcolare la cessione del quinto dei dipendenti privati è importante capire che esistono elementi fissi in una retribuzione, insieme ad altre variabili: la cessione del quinto può essere calcolata solamente dai primi e, per questo motivo è fondamentale chiedere al datore di lavoro il certificato dello stipendio.
Per calcolare il valore della cessione del quinto si deve partire dalla paga minima, se applicabile, stabilita dal CCNL, insieme a tutti gli scatti di anzianità, i superminimi e le indennità di contingenza, oltre ad altri elementi fissi presenti nel contratto di assunzione, oggetto di contrattazione singola.
Una volta calcolato lo stipendio fisso da dipendente privato, il valore della cessione del quinto si ottiene moltiplicando la retribuzione netta fissa per le mensilità e dividendolo per 12 e poi per 5.