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Cessione del quinto rifiutata: le cause

Cessione del quinto rifiutata: le cause

Cessione del quinto: quando può essere rifiutata?

Istituita in Italia con una legge apposita nel 1950, la cessione del quinto è una forma di prestito personale concessa a dipendenti statali, pubblici privati e ai pensionati. Questo tipo di prestito è uno dei più richiesti nel nostro paese grazie alla sua rapidità di erogazione e al fatto che le rate mensili sono prelevate in automatico dallo stipendio o dalla pensione, per un massimo del 20% dell’importo netto. Anche se la legge stabilisce che questo finanziamento è un diritto dei lavoratori e che il datore di lavoro è obbligato ad accettare la richiesta, a volte può capitare che la richiesta di cessione del quinto possa essere rifiutata dall’Istituto finanziario a cui si richiede. Vi possono essere diversi motivi per il rifiuto che cambiano a seconda di chi avanza la richiesta: dipendenti o pensionati. Esistono infine dei motivi legali, legati al fatto che non sono presenti i requisiti per ottenere la cessione del quinto, come nel caso di un contratto di lavoro a tempo determinato o la mancanza dell’assicurazione obbligatoria prevista per i dipendenti del settore privato. Inoltre, il reddito, la residenza o un contratto di lavoro non italiani possono essere motivo del rifiuto della cessione del quinto. 

Cessione del quinto rifiutata ai dipendenti

  • Motivi legati all’azienda

In particolare, per il settore privato, l’ente erogatore valuta diverse caratteristiche legate all’azienda, tra cui il numero dei dipendenti, la solidità finanziaria e la sua data di costituzione. Alcuni istituti finanziari, ad esempio, rifiutano la cessione del quinto di chi lavora in aziende con meno di 15 dipendenti, oppure costituite da meno due anni.

  • Motivi legati al contratto

Alcune richieste di cessione del quinto possono essere rifiutate se l’assunzione è recente, ad esempio inferiore ai 6 mesi. La ragione risiede nel fatto che il TFR accumulato è troppo basso, e pertanto non può servire da garanzia in caso di licenziamento.

  • Motivi legati all’età e alla salute

Ne settore privato, come in quello pubblico, l’età del richiedente è un fattore importante per la cessione del quinto. Alcuni istituti finanziari rifiutano l’erogazione del prestito se chi lo richiede è prossimo alla pensione. Inoltre, vi possono essere dei problemi di salute, come patologie che richiedono lunghi periodi di malattia o infortuni che costringono al prepensionamento, che possono bloccare l’erogazione del finanziamento.

  • Motivi legati al sovraindebitamento

Se l’importo netto, come risulta dalla busta paga o dal certificato di stipendio fornito dall’azienda, è troppo basso, il prestito potrebbe non essere concesso. Se ad esempio, a seguito della sottrazione della rata, lo stipendio risulta inferiore a circa 500 euro, il prestito non viene concesso perché si scenderebbe al di sotto del livello minimo di sopravvivenza.

Cessione del quinto rifiutata ai pensionati

Per quanto riguarda le richieste di cessione del quinto effettuate dai pensionati, i rifiuti possono essere legati all’età troppo avanzata oppure allo stato di salute. Riguardo all’età, in genere questo tipo di prestito viene concesso fino a un massimo di 85 anni. Se esistono dei problemi di salute o delle patologie che possono mettere a rischio la concessione del prestito, in alcuni casi l’istituto finanziario può richiedere un RVM (Rapporto di Visita Medica), ovvero un questionario compilato e firmato dal proprio medico di base che accerta lo stato di salute di chi richiede il prestito. Esistono, infine, dei motivi legati a determinati tipi di pensione, come l’accompagnamento, la pensione minima sociale o gli assegni familiari che non sono adatti per chiedere la cessione del quinto. Infine, anche per i pensionati è valida la regola della soglia minima di sopravvivenza, per cui la pensione, al netto del 20% della rata prelevata ogni mese, non deve essere inferiore a 500 euro.

Rifiuto del rinnovo della cessione del quinto

Il rinnovo della cessione del quinto permette di avere maggiore liquidità. Tuttavia, prolungando la durata della cessione del quinto già concessa per questo tipo di prestito l’accettazione non è automatica, e vi possono essere vari motivi per cui viene rifiutata. Ad esempio, il rinnovo della cessione del quinto non può avvenire fino a che non si versa almeno il 40% delle rate del prestito esistente. Quindi, ad esempio, nel caso di una cessione del quinto che dura 10 anni, si può chiedere il rinnovo a partire dal quarto anno.

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