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Prestiti bambini e ragazzi | News ADV Finance
BAMBINI E RAGAZZI: QUANTO SPENDIAMO PER I NOSTRI FIGLI?
Sono 6.2 milioni i bambini dai 3 ai 13 anni che risiedono in Italia, per i quali i genitori spendono mediamente 3.3 miliardi di euro ogni anno. Un trend destinato a crescere, visto che nel 2017 la spesa è cresciuta dell’1.3% rispetto all’anno precedente.
Un indagine Doxa ha calcolato l’impatto dei consumi definiti “kids”, considerando i dati di otto maxi-comparti: i libri, il cinema, la televisione, i giocattoli, la cartoleria, i videogiochi, i parchi divertimento e acquari e gli articoli di edicola.
LIBRI
La crescita più evidente registrata lo scorso anno è proprio relativa al comparto libri, dove si è evidenziata un aumento del 7.9% rispetto al 2016, per un volume d’affari di circa 234 milioni di euro.
GIOCATTOLI
Rappresentano da soli il 50% del mercato “kids” con una spesa media annua di 1.6 miliardi di euro ed una crescita del 4.4%.
Se si considera solamente il periodo natalizio, un genitore con un reddito medio pro capite di 154 euro, spende l’11% del budget annuale destinato a questo comparto. Cifra a cui viene aggiunta poi la spesa per i soli videogiochi: 148 euro per ciascun giocatore sotto i 13 anni. Nell’ultimo anno infatti le famiglia hanno speso circa 157 milioni di euro, il 4% in più rispetto all’anno precedente.
PARCHI DIVERTIMENTO E ACQUARI
Due scelte per le quali le famiglie italiane sembrano non badare a spese.
In itali esistono più di 150 tra acquari, parchi tematici, acquatici, faunistici, naturalistici e avventura. Nel 2017 queste strutture hanno raccolto oltre 15 milioni di persone, generando un fatturato di circa 157 milioni di euro.
TV E PROGRAMMI PER RAGAZZI
Attualmente i canali dedicati a bambini e ragazzi sono 18, tra free e pay, terrestri e satellitari.
Tutti insieme raccolgono il 4% degli investimenti pubblicitari delle diverse aziende che hanno come target il segmento di bambini e ragazzi.
Un mercato da ben 56 milioni di euro nel 2017.
ISTRUZIONE
Se un tempo i prestiti per lo studio e l’istruzione erano legati prevalentemente alla formazione universitaria o post universitaria, ad oggi i prestiti formativi sono legati prettamente alle spese relative alle rette di asili, scuole dell’infanzia o scuole primarie, magari anche bilingue.