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Cessione del quinto e pignoramento dello stipendio: che cosa succede
Pignoramento dello stipendio e cessione del quinto: cosa fare?
Se hai in corso un prestito con la cessione del quinto e ricevi un pignoramento dello stipendio, probabilmente ti stai chiedendo che cosa fare. In base alla legge, è possibile pignorare uno stipendio anche se c’è una cessione del quinto in corso. Vi sono però limiti, percentuali e caratteristiche molto precisi. Per sapere come comportarsi, è utile prima capire che cos’è la cessione del quinto e che cos’è il pignoramento dello stipendio.
Che cos’è la cessione del quinto
La cessione del quintoè una tipologia di prestito che possono richiedere i dipendenti delle aziende pubbliche e private e i pensionati. Questo prestito prevede un addebito mensile di un importo che non può superare 1/5 dello stipendio o della pensione. La rata viene pagata direttamente dal datore di lavoro alla finanziaria e quindi trattenuta direttamente dalla busta paga.
È una forma di prestito molto vantaggiosa, perché i tassi di interesse sono bassi e viene concessa anche a chi ha un passato da cattivo pagatore. Inoltre, in caso di insolvenza, il rimborso è garantito da un’assicurazione obbligatoria e dalla quota del TFR accumulato in azienda.
Che cos’è il pignoramento dello stipendio?
Il pignoramento dello stipendio è un’esecuzione forzata, stabilita da un giudice. Si tratta di un prelievo forzato di una parte dello stipendio per vari motivi.
Tra le cause che portano al pignoramento dello stipendio rientrano nello specifico tre tipologie, e ciascuna prevede una quota massima che si può prelevare dallo stipendio.
Ecco quali sono:
- tributi richiesti dallo stato: la quota dello stipendio che si può prelevare è di 1/5
- crediti per alimenti: la quota dello stipendio che si può prelevare stabilita dal tribunale
- crediti diversi: anche in questo caso la quota massima che si può prelevare è 1/5 dello stipendio.
In tutti i casi, l’importo totale che si può prelevare in caso di pignoramento dello stipendio non deve superare un triplo dell’assegno sociale.
Che cosa succede invece se il pignoramento è dovuto a diverse cause?
Per quanto riguarda i debiti diversi, ad esempio quelli per alimenti in contemporanea a debiti con società finanziarie, è possibile pignorare fino al 50% dello stipendio.
Se invece il pignoramento ha la stessa causa, ad esempio due finanziarie diverse, si attiva il secondo pignoramento. In questo caso, il primo creditore preleva 1/5 dello stipendio, mentre il secondo inizia a prelevare il suo quinto quando il debito con il primo creditore è stato saldato.
Come viene pignorato lo stipendio in presenza di cessione del quinto?
Il pignoramento dello stipendio è possibile anche se si ha una cessione del quinto in corso, nei limiti del 50% della busta paga netta. L’importo su cui si calcola questa percentuale è a sua volta al netto della quota mensile ceduta con il prestito.
Ad esempio, se si percepisce uno stipendio di 1.500€, la quota mensile della cessione del quinto è di 300€. La quota di stipendio massimo che si può pignorare è la metà della retribuzione netta, meno la rata della cessione: quindi al massimo 450€.
Pignoramento dello stipendio: i limiti previsti dalla legge in caso di cessione del quinto
Quando si riceve il pignoramento dello stipendio, questa comunicazione viene inviata non soltanto al dipendente ma anche al datore di lavoro. Il datore di lavoro è obbligato a comunicare al giudice tutti gli importi di cui è debitore nei confronti del dipendente. Tra questi importi rientra il TFR accumulato e anche la rata mensile della cessione del quinto. La quota massima dello stipendio da pignorare viene stabilita dal giudice, in seguito a una valutazione che comprende i debiti e i compensi del dipendente, e limiti minimi per la sopravvivenza, stabiliti ogni anno dall’INPS.